Zamarro,
che il correttore automatico converte in ramarro ed
in Italiano fa rima con tamarro, è il nome di
un trio di possenti rockers provenienti dalla svizzera.
I nostri si erano già fatti notare con il loro
"Lust In Translation", diventato top album
sulle pagine di The Rock Explosion e prodotto dal famoso
Jack Endino. Ora, aspettando la loro imminente calata
italica, abbiamo scambiato una piacevole conversazione
con questi ragazzi, che, quando sono lontani dalla madrepatria,
sentono la tremenda mancanza del cioccolato! Insomma
erba e buoi dei Paesi tuoi!
Vi ricordiamo inoltre che gli Zamarro saranno in Italia
nelle seguenti date nel mese di Febbraio: 23
al First Floor Rock di Pescara, 24 all'Ex Transilvania
Live di Ancona, 25 al Robin Hood Club di Robassomero
(TO) e il 26 presso la Villa Serena di Bologna. Non
perdeteveli!
     
Michael vuoi parlarci delle vostre
esperienze precedenti, delle vostre altre band, etc.?
Michael: Markus ha cominciato
con una band punk che si chiamava Bettnässer. Dopo
il loro scioglimento è stato voce e chitarra
ritmica dei Lunazone. Coi Lunazone aveva registrato
un album, "Rockahula", con Jack Endino. Marco
ha cominciato suonando con alcune band hc-grind-core.
Ha anche suonato un po' di roba pop rock. Prima di suonare
con gli Zamarro, era il bassista di una band reggae.
Ma poi ha smesso di fumare erba e si è appassionato
di rock n'roll. Io ero il batterista di una band garage
trash che si chiamava Hi- Grip, verso la fine degli
anni ottanta. Dopo ho suonato per cinque anni negli
Hellmute (Stoner, punk' n' roll) e prima di entrare
negli Zamarro ho fatto parte dei Phased (stoner rock).
Cosa significa il vostro nome,
e perché l'avete scelto?
Michael: In spagnolo significa
"esattore", "gangster", cose del
genere. In Sudamerica indica i pantaloni fatti con la
pelle d'agnello. Qualche settimana fa i nostri amici
dei Bad Dog Boogie ci hanno detto che in italiano una
parola dal suono simile (tamarro) è usata per
indicare i tizi che si vestono stile disco anni '70
e che ballano come John Travolta ne "La Febbre
Del Sabato Sera".
Parliamo brevemente di come è
stato partorito il vostro nuovo album "Lust In
Translation". Prima di tutto, il titolo mi ha ricordato
il film "Lost In Translation". E' solo una
coincidenza? Avete visto il film?
Michael: La genesi dell'album
la posso riassumere più o meno così: siamo
saliti in aereo, arrivati a Los Angeles, abbiamo suonato
parecchi concerti lungo la costa occidentale degli Stati
Uniti e, ciliegina sulla torta, abbiamo incontrato Jack
Endino a Seattle. Jack è un grande fonico e una
persona meravigliosa a livello umano. Quando sei con
lui pensi davvero che niente possa andare male. Con
Jack già sai che il risultato spaccherà
le chiappe ed eravamo felici e motivati dall'idea di
lavorare con un personaggio di tale spessore. Per quanto
riguarda le connessioni con il film, sì, è
una coincidenza. Nel periodo in cui stavamo mixando
le canzoni a Seattle, siamo andati in centro per goderci
un po' la città. Di fronte a uno strip club,
il Lusty Lady, Stephan, il nostro manager in Svizzera,
ci ha fatto una fotografia. Quando siamo tornati in
Svizzera abbiamo guardato insieme quelle foto e abbiamo
riso di quella in particolare: gli Zamarro di fronte
al "Lusty Lady" con il film "Lust In
Translation". E così abbiamo trovato il
titolo per l'album. Ed è vero: la lussuria che
sentiamo suonando rock n'roll, la puoi trovare in quest'album.
L'altro film al quale ti riferisci tu, "Lost In
Translation" è figo, e a proposito, speriamo
di andare in Giappone molto presto!
Come possono i fans italiani
comperare il vostro disco? E' distribuito ufficialmente
qui?
Michael: L'album è
distribuito in Italia da Andromeda Dischi. Se non riuscite
a trovarlo in negozio chiedetelo al commesso, lo può
ordinare da loro www.andromedadischi.it.
Come sono nate le 11 canzoni
dell'album? Cosa vi ispira quando componete e scrivete
i testi?
Michael: Cominciamo jammando.
Markus porta un'idea grezza in sala prove e partendo
da questo suoniamo e risuoniamo. Registriamo questo
primo abbozzo e pensiamo alla struttura, all'hook definitivo
e alle parti vocali fino alla prova successiva. Dopo
speriamo di arrivare a mettere insieme una grande canzone.
I testi perlopiù sono la parte finale del pezzo,
e corrispondono soprattutto a certe emozioni o situazioni
che stiamo vivendo. Sentiamo cosa mormora la nostra
anima e lo inseriamo in una canzone rock. Quando canto,
cerco di prendere l'energia da questa fonte originale.
Sono stata particolarmente colpita
dalla canzone "Laku Noc". Perché avete
deciso intitolarla così? Ha un'atmosfera molto
strana e oscura
Michael: E' una canzone
d'amore su una bella ragazza croata. Basilea e Zagabria
sono parecchio lontane, vero? Laku noc vuol dire buona
notte in croato. E quando suoni la chitarra con un mood
differente dal solito, allora si arriva a creare melodie
più particolari del solito.

So che avete suonato moltissimo
all'estero, e mi piacerebbe sapere se avete trovato
grandi differenze tra i vari tipi di pubblico. Per esempio,
qual è stata la reazione del pubblico americano
ai vostri show rispetto al pubblico europeo?
Michael: Negli Stati Uniti
abbiamo avuto la sensazione che il pubblico ti rispetti
molto di più. Ma sono anche esigenti, vogliono
vedere un bello show! Questo vuol dire che anche se
non sei un virtuoso devi fare un buon lavoro sul palco.
Sennò te lo fanno capire molto in fretta. Anche
in Europa devi darti da fare sul palco ma prima devi
portare il pubblico dalla tua parte e dopo forse riesci
ad avere il loro rispetto. In Svizzera invece se sei
una band svizzera resterai una band svizzera per sempre!
Pensate che ci siano delle grosse
differenze tra la scena rock europea e americana? Se
sì, quali?
Michael: La scena rock
americana ha una tradizione ben più lunga di
quella europea e probabilmente questo è il motivo
per il quale lavorano in modo molto più professionale.
Il musicista rock in America è un professionista,
in Europa devi entrare nelle classifiche ufficiali prima
di essere considerato tale.
Il produttore di culto Jack Endino
ha deciso di produrre e registrare il vostro album a
Seattle. Come avete incontrato questa leggenda del music
biz, che ha lavorato con band come Nirvana, Soundgarden,
Zeke... E com'è stato registrare nella patria
del giunge?
Michael: Come ti avevo
già accennato Markus aveva già lavorato
con Jack con la sua ultima band chiamata Lunazone. Quindi
eravamo in contatto con lui sin dalla nascita degli
Zamarro. Quando abbiamo registrato i primi pezzi li
abbiamo spediti subito a Seattle perché eravamo
convinti che Jack fosse perfetto per noi. E' in grado
di aggiungere potenza ed energia a qualsiasi album.
Jack ha visto il potenziale delle song ed era pronto
a lavorare con noi. Ci ha molto motivati nel creare
buoni riffs e melodie, a lavorare duro sui nostri pezzi.
E' una cosa grandiosa essere in studio con un personaggio
con così tanta esperienza. Anche quando sei stressato,
sei comunque rilassato perché sai sempre e comunque
che verrà fuori un vero album rock n'roll. Lui
è in grado di spingerti fino al limite. E comunque,
conosciamo un sacco di bei posti a Seattle. E' una città
grandiosa.
Cosa ci potete raccontare di
particolarmente strano o memorabile che vi è
successo in tour, durante un concerto o nel backstage?
Marco: Dopo un concerto
a Linz (Austria) mi sono reso conto che la combinazione
tra stivali da cowboy, balli forsennati e sbronze pesanti
può contribuire facilmente a farti finire a gambe
all'aria in mezzo al bar!
Markus: Coi Lunazone in
Germania mi sono arrampicato sul palco durante un grande
festival all'aperto. Mi sono stancato tantissimo a penzolare
sopra il palco. La prossima volta mi allenerò
un po' di più prima!
Michael: Durante un concerto
insieme ai The Fire Sermon a Santa Cruz (CA), uno dei
piatti della batteria stava letteralmente volando verso
il pubblico perché non era stato possibile riuscire
a fissarlo! E un' altra volta eravamo in tour con Adam
West. Volevamo cominciare il concerto ma proprio al
primo colpo di pedale il battente ha sfondato la pelle
della cassa. Ho dovuto riparare il buco con dello scotch
e ricominciare il concerto. Alla fine della gig, Stefan,
il nostro fonico, mi ha detto che il suono della cassa
era grandioso. Che storia lo scotch!
Ci sono band con le quali vorreste
suonare o collaborare?
Markus: A me senz'altro
farebbe piacere suonare con Unida, Supersuckers e Ac/Dc.
Michael: Io vorrei dividere
il palco con Clutch, Fu Manchi e Motorhead.
Marco: Io invece con The
Hellacopters, The Flaming Sideburns Sweatmaster.
Potete dirci qualcosa riguardo
ai vostri piani futuri? E' ancora troppo presto per
parlare del prossimo album? Potete anticiparci qualcosa?
Michael: A ottobre-novembre
2004 siamo stati in tour con gli Adam West. Abbiamo
anche pubblicato uno split 7" insieme a loro per
l'etichetta tedesca No Balls Records. Ma è già
esaurito! Al momento stiamo lavorando a canzoni nuove
per il nostro secondo album. Se tutto andrà bene,
lo registreremo di nuovo con Jack Endino verso ottobre
2005, per poi pubblicarlo a inizio 2006. Se riusciremo
a trovare un'etichetta, pubblicheremo uno split 7"
insieme agli Hielo Negro dal Cile (i più grandi
fumatori d'erba del mondo!) già quest'anno. Appena
sapremo qualcosa su questo 7" ve lo faremo sapere!
Quali sono state le voste influenze
musicali a inizio carriera e cosa ascoltavate da ragazzini?
Michael: Amiamo tutti la
musica rock degli anni '60 e '70 e qualcosa anche degli
anni '80.
Bevanda, pornostar e colonne
sonore preferite
Markus: Come bevanda preferisco
il thè verde. Riguardo agli album allora
"Back
in Black" (AC/DC), "Sky Valley" (Kyuss)
e "King of the Road"(Fu Manchi). Apprezzo
molto le ragazze more, e le avventure erotiche di Zorro
Michael: Generalmente bevo
acqua minerale e birra. Gli album che ascolto più
spesso sono con "Nighttimes"(Killing Joke)
e "S/t" (Dirty Power). Amo le bionde e riguardo
le colonne sonore, mi piacciono gli Spinal Tap con "Wild
Zero" (feat. Guitar Wolf).
Marco: Birra, birra, birra,
"Paying The Dues" (The Hellacopters), "Ace
Of Spades" (Motörhead), "Floodland"
(Sisters Of Mercy). Come pornostar bè, il grande
Rocco! Mentre mi piace la colonna sonora di Rocky III
"The Eye Of The Tiger".
Il conto alla rovescia è
cominciato: state per conquistare il mondo. Che consigli
potete dare ai giovani rockers ancora agli inizi?
Michael: Vedremo se davvero
conquisteremo il mondo, ha, ha! Cercheremo perlomeno
di arrivare dove potremo! Alle giovani bands possiamo
solo dire: cominciate a suonare dal vivo prima che potete.
Fate tutti i concerti che potete (senza rimetterci soldi!).
Promuovete la band ovunque e in ogni modo possibile
(flyers, poster, sito internet, ecc). Cercate di piazzare
le vostre canzoni nelle compilations, finché
non avrete contratti. Cercate un manager che creda in
voi!
Cosa vi manca della Svizzera
quando siete in giro per il mondo?
Michael: Il formaggio,
la cioccolata e a volte i nostri letti. A volte ci mancano
i nostri amici e la gente con cui viviamo a casa. In
alcuni Paesi vorresti avere del cibo "sano",
come a casa...
Grazie mille ragazzi e spero
di vedervi dal vivo in Italia a breve Ora potete finire
l'intervista come vi pare, scrivete quello che volete!
Michael: Speriamo di fare
qualche concerto in Italia a fine febbraio 2005. Tenete
d'occhio le date!
Intervista realizzata da Margherita
Realmonte
Tradotta da Pacino from Bastet

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